sabato 15 dicembre 2007

AGAVE/presentazioni
presenta
GIOVEDI' 20 DICEMBRE 2007
ore 19.30
Elena Stancanelli
presenta
Enzo Fileno Carabba
Il Natale delle mutande di latta
(edizioni Ore piccole 2007)
Illustrazioni di Liza Schiavi
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Pessimi segnali
(Marsilio )
Il Natale delle mutande di latta
Una festa di Natale come non ne avete mai viste: qui si regalano mutande di latta perché in giro c'è un sacco di brutta gente da cui difendersi, qui si litiga dal tanto che si è contenti di ritrovarsi tutti assieme, qui si maligna sparlando dei cugini Cipollone che imbrogliano quando giocano a ping pong, qui i pianoforti si mettono improvvisamente a volare. Enzo Fileno Carabba, il più stralunato e poetico scrittore italiano di oggi, incontra i disegni incantanti di Liza Schiavi per trascorrere tra queste pagine un Natale che nessuno di noi potrà dimenticare mai più.
Pessimi segnali
Il giovane Angelo finisce a fare il servizio civile in uno sperduto paesino del Valdarno, presso il locale presidio della Croce Rossa. Si trova a pochi chilometri da casa, eppure fin dal primo momento gli sembra di essere stato catapultato in un altro mondo, alieno e inquietante. I volontari della Croce Rossa sono gente rozza e violenta, che passa il tempo a guardare cassette porno e si eccita alla vista del sangue. I giovani del posto si accoppiano sulle brandine. I vecchi parlano confusamente di riti antichissimi che si celebrano nei boschi circostanti. Torme di conigli neri guizzano minacciose nella notte. Perfino le suore del convento si comportano in modo strano. Giorno dopo giorno, Angelo coglie indizi e segnali che paiono alludere oscuramente a un disegno segreto, uno spaventoso complotto. Una rete avvolge tutti, tutti ne fanno parte, e al centro di tale rete sembra esserci Augusto, un bambino reso sordo, muto e cieco da un misterioso incidente. Cosa sta succedendo intorno a lui? Angelo deve assolutamente capirlo, se vuole salvarsi. Romanzo noir con venature fantastiche e horror, Pessimi segnali mescola indissolubilmente verità e apparenza, realtà e allucinazione, dando corpo a una vicenda suggestiva e visionaria in cui è si viene risucchiati come in un gorgo.
Enzo Fileno Carabba (Firenze, 1 maggio 1966), autore anche di libretti d'opera, ha pubblicato Jacob Pesciolini (Einaudi, 1992; premio Calvino), La regola del silenzio (Einaudi, 1994), In gita a Firenze con Enzo Fileno Carabba (Paravia-Gribaudo, 1997), La foresta finale (Einaudi, 1997) e infine Pessimi segnali (Marsilio, 2004), edito dapprima in Francia, nel 2003, in una collana prestigiosa come la “Série Noire” di Gallimard con il titolo Muvais signes e in procinto di essere portato sul grande schermo. Per i più piccoli invece ha scritto Boccaccio (Sansoni, 1995), Il cubo incantato (Panini, 1998; illustrazioni di Andrea Camerini e Sauro Ciantini), Attila. L'incontro dei mondi (Laterza, 2000) e La bambina nella tempesta (Adn Kronos libri, 2001). Tiene lezioni di tecniche narrative presso il Giardino dei Ciliegi di Firenze, presso la Scuola Holden di Torino e nelle scuole pubbliche. Nel 1997 ha dato vita insieme ad Anna Cepollare al programma radiofonico Due sul tre per Radio Tre Rai. Ha avviato progetti all'interno della realtà del carcere che hanno dato come frutto l'antologia Se siete arrivati fin qua. Racconti dal carcere (Le Lettere, 2005) curato da Carabba insieme a Paola Nobili. Dal 1997 svolge tra l'altro l'attività di guida subacquea.
Liza Schiavi (Piacenza, 13 luglio 1974) s'è diplomata nel 1992 presso il liceo artistico della sua città e nel 1997 ha conseguito anche il diploma di scultura presso l'Accademia di Brera a Milano. Tra il 2000 e il 2007 ha seguito vari corsi di perfezionamento nel campo dell'illustrazione per l'infanzia presso la Scuola Internazionale di Sarmede (Treviso) con docenti come il croato Svjetlan Jukanovic, il polacco Jozef Wilkon e lo spagnolo Arcadio Lobato. Tra i vari premi e le varie mostre basti ricordare le due edizioni (2006 e 2007) di “Le immagini della fantasia. Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia” che seleziona 38 artisti da 20 diversi paesi. Si tratta di un'esposizione che fa sue alcune tra le sedi espositive più prestigiose d'Europa.

PER QUESTA PRESENTAZIONE AGAVE SI è AVVALSA DELLA PREZIOSA COLLABORAZIONE DI FRANCESCA CORONA, CHE RINGRAZIA DI CUORE.
AGAVE/presentazioni
VENERDI’ 21 DICEMBRE 2007,
ore 18.00
Andrea Cortellessa

direttore della collana di testi italiani contemporanei Fuori Formato
presenta il libro di
Tommaso Ottonieri
Le strade che portano al Fucino
(Le Lettere, Fuori Formato, 2007)
Ogni narrazione è un territorio. L’immaginazione dell’autore ne esplora la latitudine, la sua lingua ne sviscera la profondità. Quel territorio non lo “descrive” – lo inventa. Disegna uno spazio virtuale, ombra e specchio di quello reale: che la “realtà” strania e, insieme, misteriosamente convalida. Così è il Fùcino di Tommaso Ottonieri. Terra piatta, orizzontale, geometricamente sezionata da uno sguardo che plana dall’alto, aereo o forse celeste; ma che – incastonata com’è fra ruvidi spalti appenninici – cela in sé smisurate profondità, invasi vertiginosi, immani universi ctonî percorsi da Creature Che Sospirano Nel Buio. Al centro della piana si staglia Telespazio: Grande Schermo che capta risonanze dalle profondità stellari proiettando una pellicola di visioni deliranti su una coscienza frantumata, alla guida di un’auto metafisica. Lungo labirinti che paiono usciti da un film di David Lynch: alla ricerca di un’Origine irriconoscibile – e sin troppo vera.
Le Strade Che Portano Al Fùcino (colla bonus track della “dantesca” apocalissi Ulysses 9.11, realizzata sonicamente insieme al compositore elettronico Maurizio Martusciello) è una raggiera di prose narrative concentriche, insieme centrifughe e centripete: lacerti strappati dall’autore nel corso di ormai due decenni, per forza di scrittura, al più magmatico e oscuro dei nuclei immaginativi. Uno scrittore «angelico e infero» che viene «dalla sesta luna di Saturno»: così, profetico, Giorgio Manganelli ne aveva salutato l’esordio.
Poeta che s’è scelto la prosa come “plastica” infinitamente duttile, sin dall’inizio Ottonieri è stato visitato dalla tentazione della narrativa. Sirena sempre tentante e sempre sfuggente, per un onnipotenziale linguistico come lui. Il cantiere di questo libro è stato aperto per decenni (come ricostruisce Gilda Policastro in un dettagliato baedeker per il lettore). Il perché si capisce ora: l’opera è la più complessa e stratificata dell’autore, la sua più ambiziosa e, infine, cocentemente rivelatoria. Il suo cuore messo a nudo. A.C.
+
A seguire
AGAVE/degustazioni enogastronomiche
è lieta di ospitare
degustazione gastronomica dei salumi di cinta senese con l'azienda agricola biologica "Lo Spicchio" (Val d'Orcia)
che cos’è la cinta senese?
Vai a vedere http://www.lospicchio.com/









giovedì 13 dicembre 2007

AGAVE/presentazioni
GIOVEDI’ 13 DICEMBRE 2007,
ore 19.30

gli ultimi due titoli della collana “Ogopogo”
Dove e Pendici
in tandem
illustrazioni di Cosimo Budetta
testi di Gilda Policastro e Sara Davidovics
presenta Aldo Mastropasqua
(saranno presenti gli autori)

Cosimo Budetta vive ed opera ad Agromonte (PZ). Si interessa di pittura, grafica e libri d’artista. È fondatore del laboratorio “Ogopogo”. Ha realizzato libri d’artista, tra gli altri, insieme a Giuliani, Sanguineti, Loi, Lunetta, Pignotti, Dorfles, Pagliarani, Barberi Squarotti, Pedicini, Muzzioli, Vito Riviello, e, ultimi, Tommaso Ottonieri, Gilda Policastro, Sara Davidovics.

Sara Davidovics è nata e vive a Roma. In versi ha pubblicato Corrente, con introduzione di T. Ottonieri (Zona, 2006); D’Acque, con disegni di P. Ruffo (E. Mazzoli, 2007), finalista al Premio Antonio Delfini e Pendici con acquerelli di C. Budetta (lab. Ogopogo, 2007). Nel 2006 ha costituito con Lorenzo Durante l’ensemble di lettura DUALE. È in uscita per l’editore Onyx il volume Corticale .

Gilda Policastro è nata a Salerno e vive a Roma. Collabora con le pagine culturali di «Alias» e «Liberazione». Ha pubblicato poesie su «l’immaginazione» (luglio-settembre 2006, con una nota di Romano Luperini) e nel volume Dove delle edizioni Ogopogo, illustrato da Cosimo Budetta (agosto 2007). Ha partecipato a “Romapoesia 2007” e a “RicercaBo”, laboratorio di nuove scritture. Sta per pubblicare il poemetto Stagioni e lavorando a un romanzo intitolato Remi.

martedì 4 dicembre 2007


Agave/Aperitivi
Agave
&
Punto shiatsu
presentano

SHIATSU APERTIF

GIOVEDI' 6 DICEMBRE
dalle h 19.00

Aperitivo e assaggio shiatsu
con Elvira Verde e Roberta Quinzi
per maggiori info www.myspace.com/elviraverde

giovedì 29 novembre 2007

AGAVE/Expo
TERRE D’AFRICA in libreria
Mostra fotografica di Manuel Scrima per ICROSS

domenica 2 dicembre 2007
dalle 19.30
Aperitivo

60 fotografie nelle più belle librerie di Roma:
Agave, Caffè Letterario, Esquilibri, Minimum Fax, The Lion Bookshop

Dal 2 fino al 30 dicembre avrà luogo, nella splendida cornice di 5 tra le più belle librerie di Roma, la mostra Terre d’Africa in libreria. L’esibizione propone un’immagine del continente più antico colto nella sua irriducibile molteplicità, nelle contraddizioni e nella sua bellezza, senza compromessi.
Lo scopo è quello di promuovere l'uscita del nuovo calendario ICROSS&NWI finalizzato alla raccolta di fondi per la realizzazione di progetti umanitari in Kenya e Tanzania, nella speranza di riscuotere anche quest’anno, per una buona causa, il successo della precedente edizione.

L'evento di apertura, accompagnato da un aperitivo, si terrà il 2 dicembre dalle 19,30, presso Agave Bistrot Libreria (via Di San Martino Ai Monti 7a).
La chiusura sarà invece il 29 dicembre dalle 19,30, presso Esquilibri (via Giolitti 319). Possibilità di gustare una cena a base di Zighinì, famosa ricetta africana.

mercoledì 28 novembre 2007

AGAVE/presentazioni
e
Punctum Edizioni
presentano
giovedì 29 novembre 2007, ore 19.30
Emanuele Trevi presenta il romanzo di
Guido Giovanardi
Tare Rallen
(Punctum edizioni 2007)

Tare Rallen è una formula magica, il nucleo di un monologo interiore infantile che filtra il mondo esteriore con una consapevolezza aurorale e stravagante. Davide ha cinque anni, dal lunotto posteriore della macchina legge quelle due misteriose parole scritte sulla strada e ne viene stregato. Diventeranno la chiave d'accesso al mistero degli altri, il codice segreto per farsi una mappa nella foresta indecifrabile degli adulti. E le esperienze intuite, le spiegazioni immaginate, le fantasie che trasformano concretamente la realtà costruiscono un leggero, sconcertante affresco, la storia di una famiglia di oggi, sospesa tra amore e disintegrazione. Con uno stile immediato e sorprendente, Giovanardi ricrea la magia dello sguardo di un bambino, una visione che è al tempo stesso proposta e speranza, interpretazione e scommessa.
Guido Giovanardi ha 24 anni, è nato e vive a Roma dove studia Scienze Naturali presso l'Università "La Sapienza".
Emanuele Trevi è nato a Roma nel 1964. Collabora al "manifesto", alla cronaca romana della "Repubblica" e ai programmi di Rai Radio 3. Ha pubblicato Istruzioni per l'uso del lupo (Castelvecchi 1994), Musica distante (Mondadori 1997), I cani del nulla (Einaudi 2003), Senza verso. Un'estate a Roma (Laterza 2004), L'onda del porto (Laterza 2005). E' inoltre autore del libro-conversazione con Raffaele La Capria, Letteratura e libertà (Quiritta 2002) e, con Marco Lodoli, dell'antologia scolastica Storie della vita (Zanichelli).
+
AGAVE/Expo
e
Punctum Edizioni
presentano
l'expo fotografico di
Massimo Matrorillo
Tokio-the continuous city
IN MOSTRA DAL 29 NOVEMBRE AL 1 DICEMBRE 2007
In occasione della presentazione del libro Tare Rallen Agave ospiterà, per tre giorni, un estratto del lavoro fotograficoTokio - the continuous city, di Massimo Mastrorillo, di cui fa parte la fotografia riprodotta sulla copertina del libro di Giovanardi. Le fotografie in mostra fanno parte di un lavoro più ampio sulle città - The Lives of the Cities, liberamente ispirato alle Città Invisibili di Calvino e ancora inedito. La visione di Tokio, come quella delle altre metropoli, vuole essere uno specchio dell’esistenza dell’uomo. Attraverso un susseguirsi di immagini che colgono dettagli peculiari di ciò che Mastrorillo incontra, si ritrova l’unità nella differenza, dove sia il particolare urbano quanto il ritratto fugace sono sorretti da una solida costruzione d’insieme che sottende l’insieme di memoria, desideri, segni, scambi parole, che costituisce il nostro stare al mondo.
Massimo Mastrorillo, nato nel 1961, si dedica al reportage sociale dal 1988. Ha documentato la vita dei curdi in Turchia, la tragedia dell’AIDS in Mozambico, con una foto della serie Indonesia 2005: just another day, un progetto prodotto da FotoGrafia – festival internazionale di Roma e dalla Comunità di Sant’Egidio, ha vinto il primo premio nella categoria Nature del World Press Photo 2006. Sta attualmente lavorando al progetto The Lives of the Cities.

sabato 17 novembre 2007

AGAVE vi invita a tre laboratori per bambini sul tema del ritratto e dell'autoritratto
collegati alla mostra di Franny Thiery
(visibile fino al 28 novembre 2007)

l'assoc. cult. INFORMADARTE
presenta
sabato 8 dicembre 2007
ore 17
terzo incontro del
Laboratorio per bambini
su Ritratto e Autoritratto
Il laboratorio è pensato come un ciclo di tre incontri e si svolgerà ad Agave. E’ rivolto a bambini dai 4 anni in su.
PRIMO INCONTRO

Visione di diapositive che ripercorrono la storia del ritratto dall’antichità fino ai nostri giorni. Diamo uno sguardo al ritratto: sarà cubista, surrealista, dada, rinascimentale, medievale. Seguirà un lavoro pratico consistente nella scelta di un’immagine pubblicitaria ritagliata e poi ricostruita con tempere, pastelli a olio, gessi, etc.
SECONDO INCONTRO
Dopo una riflessione sulla percezione di sé e dell’altro, ogni bambino reinterpreta l’immagine del volto di un altro bambino intervenendo con colori acquerellati. Tutti gli elaborati si allestiscono in un’unica composizione, ispirati dal vivace cromatismo delle celebri opere di Andy Warhol.
TERZO INCONTRO
Esistono differenti modi di raccontare se stessi: partendo dalla propria ombra proiettata su un grande foglio di carta, ciascuno dovrà raccontarsi e descriversi riempiendola di materiali differenti, colori, scritte, immagini e foto di giornali. Successivamente ciascun bambino spiegherà agli altri il significato delle proprie scelte.

il costo dei tre laboratori è di Euro 20,00, ma è possibile effettuare anche uno solo dei laboratori (Euro 7,00)
è necessaria la prenotazione
(prenotazioni via email
agavebookbar@gmail.com
oppure ai seguenti numeri telefonici: 0648821134, 3389970376, 3493569159)

Informadarte, costituita da Storici dell’arte, nasce nel 1996 con l’intento di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico attraverso iniziative di vario genere (visite guidate, laboratori, mostre, conferenze, pubblicazioni, etc.). A tal fine collabora con Istituzioni pubbliche e private nell'ideazione e organizzazione di eventi culturali. Tra le attività svolte, uno spazio privilegiato è assegnato alla didattica dell’arte sia nelle scuole dell’infanzia primarie e secondarie, che all'interno dei servizi educativi dei musei e nelle biblioteche. Le esperienze didattiche si rivolgono in particolar modo a bambini e ragazzi, affiancando momenti di laboratorio - in cui i partecipanti familiarizzano con i principi tecnici ed espressivi del linguaggio visivo - a visite a collezioni permanenti, mostre e luoghi d'interesse storico-artistico.
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AGAVE/presentazioni
mercoledì 21 novembre 2007,
ore 19.00
Matilde Passa e l’autrice
presentano il libro di
Paola Leonardi
Donne e uomini di cuore Emozioni, sentimenti e salute
(Edizioni Franco Angeli)
Capita a volte, nella vita, di vedersi piombare addosso eventi del tutto imprevisti,straordinari. Così è accaduto anche a Paola Leonardi che ha dovuto subire, inaspettatamente, un intervento chirurgico al cuore. Questo evento sconvolgente per il corpo e per la mente, ha offerto in qualche modo lo spunto per una riflessione sul cuore inteso non solo come organo ma anche come metafora.Si potrebbe dire una riflessione... che parte dal cuore.Ne è nata questa raccolta di pensieri, esperienze, ma anche testimonianze di chi, come l'autrice, si è fermato ad ascoltare il proprio cuore. Un libro che ci farà aprire all'amore, al desiderio, alla vita. Un libro - per uomini e donne, amiche ed amici - da leggere o da consultare, per trovare la soluzione a tanti problemi affettivi, amorosi e lavorativi. Per conoscerci meglio, per avere sempre più il coraggio di essere noi stessi, per fare spazio alle emozioni del cuore.
Paola Leonardi, sociologa, psicoterapeuta, ha fondato il Centro Autostima Donne e, con altre, l'Associazione Nazionale Psiche e Differenza/e. Sin dagli anni Settanta ha approfondito le tematiche di genere a partire dal problema della depressione. Nella sua "Scuola di socio-psicologia delle donne" per "terapeute al femminile", si utilizzano terapie integrate come lo psicoyoga, la danza, la pittura, la scrittura creativa. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Come trasformare la depressione in risorsa (Angeli, 1996) e Il piccolo libro dell'autostima (Baldini&Castoldi, 2000).

PER QUESTA PRESENTAZIONE AGAVE SI è AVVALSA DELLA PREZIOSA COLLABORAZIONE DI NADIA TARANTINI, CHE RINGRAZIA DI CUORE.

mercoledì 31 ottobre 2007


AGAVE/prossimi appuntamenti con la letteratura e le arti


AGAVE/anteprima - presentazioni
giovedì 8 novembre 2007,
ore 19.00
Tommaso Giartosio e l’autrice
presenteranno, in anteprima, il libro di
Carola Susani,
Linfanzia è un terremoto
(in uscita a gennaio 2008 per Laterza)

CAROLA SUSANI è nata nel 1965 a Marostica (Vicenza), è vissuta a lungo in Sicilia e adesso abita a Roma. Ha pubblicato Il libro di Teresa per Giunti nel 1995 (Premio Bagutta opera prima); per Feltrinelli ha pubblicato La terra dei dinosauri (1998) e i romanzi per ragazzi Il licantropo (2002) e Cola Pesce (2004); per Minimum fax ha pubblicato Pecore vive (2006). Nel 2005 per Gaffi è uscito Rospo, raccolta di due radiodrammi. Ha collaborato alla rivista “Perap” di Palermo e a “Linea d’ombra”, e fa parte della redazione di “Nuovi argomenti”.


AGAVE/presentazioni + AGAVE/Cocktail Party
giovedì 15 novembre 2007,
ore 21


Eleonora Danco
legge brani tratti dall’ultimo libro di
Elena Stancanelli
A immaginare una vita ce ne vuole un’altra
(minimum fax, 2007)
+
Cocktail party a cura della barmaid Francesca Corona
Cocktail party a partire dalle ore 19

ELENA STANCANELLI è nata a Firenze nel 1965. Vive a Roma, dove ha frequentato l'Accademia d'arte drammatica. Presso Einaudi ha pubblicato Benzina (1998) - da cui è stato tratto un film con la regia di Monica Stambrini, e Le attrici (2001) - e il racconto Oggi è il mio compleanno nell'antologia Ragazze che dovresti conoscere (2004). Scrive sull"Unità", "il manifesto" e collabora stabilmente con "la Repubblica". Ha lavorato per Radio Rai.
FRANCESCA CORONA è nata a Roma nel 1979. Si è formata miscelando cocktail e studi universitari. Dopo essersi laureata al D.A.M.S. di Roma inizia a lavorare come organizzatrice di progetti culturali presso la PAV non disdegnando piccole incursioni in alcuni bar romani.

fino al 28 novembre 2007 è visibile l'expo (acrilico su legno)
Istantanee
Donne ritratte a Roma
Esposizione di FRANNY THIERY
La mostra è presentata da un RACCONTO di LIDIA RIVIELLO

Le donne di Franny
di LIDIA RIVIELLO
Quando chiesero a Franny di rimettere a posto le cose, gli oggetti animati ma dispersi di alcune donne in una stanza a Trastevere, lei entrò in punta di piedi, con attenzione, per non rompere il cristallo appena sospeso sulla soglia dello sguardo.
Vi erano aria e acqua dentro la stanza, e pure terra, per non parlare del fuoco e dei fiori. C’era tutto quello che serviva a Franny per vedere fino in fondo e in quel mondo, non l’astratta e dispersiva “altra metà del cielo”, ma il cielo stesso, intero, reale, un azzurro concreto e dirompente. Mancavano gli oggetti, quelli che servono di solito alle donne di un racconto per partire la mattina e tornare la sera a casa senza paura di aver perduto tutto con il nulla.
Tenne acceso lo sguardo Franny, per non dimenticare nessun dettaglio, per non lasciare al buio nessun metallo, né il cristallo, e nemmeno il ventaglio. Sono solo oggetti pensò, di donne qualsiasi, e presa in mano l’aria caduta a terra, si rimise alla ricerca dell’accessorio fondamentale, quello che tiene su i capelli delle donne, che delle ragazze conserva dipinti di blu, i misteri.
Si dice ancora che di quelle donne, Franny ritrovò un fermaglio dalla punta accesa, una scarpa di lacca rossa, una fotografia venuta mossa, rintracciò gli appunti presi di nascosto, le date di partenze prenotate e i ritorni disdetti per non parlare delle scommesse con l’oblio fatte durante una vacanza d’amore vero che non finiva mai.
Scavò in un materasso, nella morbidezza che Laure aveva conquistata dopo notti insonni, prima del capodanno di ogni anno. Cercò il mistero nel cassetto, dove Daria aveva conservato il rossetto, liberato dall’inganno il sospetto.
Al materasso seguì il tacco di una scarpa teneramente lasciata sulla soglia di casa, pavimenti d’ombre e di adolescenze di cigno attraversati a piedi nudi come si attraversa l’oceano a vent’anni: d’un fiato. Infine ricavò le essenze di una giovinezza di quartiere, un profumo di Sveva, quell’odore di maturità, prossima a risplendere.
Franny non si scompose, rimase intera durante l’escursione e si tenne al lato della stanza, guardò lì dove mancava la luce, lì dove al vuoto si sovrappone altro vuoto, e si accorse che non erano gli oggetti a mancare ma le donne a non esserci ancora.
Allora le rintracciò da un inconscio di medusa, da un sogno fatto in una campagna francese, quando alla luce si aggiungeva altra luce, e inventò, rintracciandole sui tabulati stellari della città, le sue donne, e le chiamò per nome, e questo bastò, dunque restituì loro il racconto dentro il quale si erano perse per tutto quel tempo.
Da quel senso del vero Franny ricavò un ritratto di donna intero. Tutte le amiche e le sorelle adesso abitavano la stanza della memoria, che teneva insieme le maglie della storia, e una faceva l’altra e l’altra diventava una e un’altra ancora si faceva in due per aiutare l’altra a non scomparire, in una Roma che “se ti nascondi ti trovano le prime stelle del mattino e non ti mollano più.”
Quando si trattò di portare la stanza fuori, in strada, nei vicoli, nei locali sempre accesi, nelle piazze, allora le donne di Franny ritrovarono la loro autentica immagine perduta, lo spirito che tanto abitò nel mito, il vero corpo raro da tenere caro.
Abitarono lo spazio di una Roma dove se fai la fila per sognare vuol dire che non ti resta altro che il sogno che ti appare, e ci fecero una gran festa con tutta quella smemoratezza, con il cristallo del tempo, con la riconquistata bellezza. Le donne di Franny si fecero vive più che mai, vive per vivere a lungo, in attesa di un’eclissi fanciulla. Queste donne non spensero più la luce, non fecero più buio per sempre. Se questo mai accadde durò poco, il tempo di rimettere a posto ancora una volta quelle loro cose lasciate in un angolo del ritratto, sullo sfondo della giovinezza. Testimonio che nessuna donna da Franny guardata rimase mai sola, senza storia, senza memoria.

Lidia Riviello
Roma, Ottobre 2007

sabato 15 settembre 2007

dal 24 al 27 settembre 2007, dalle ore 16 alle ore 24
AGAVE BISTROT LIBRERIA
sarà presente con un punto vendita di libri al:
Romapoesia-Festival della Parola,
8 settembre – 1 ottobre 2007
un progetto di Nanni Balestrini e Luigi Cinque

Colosseo Nuovo Teatro/e-theatre
diretto da Simone Carella-Ulisse Benedetti
Via Capo d’Africa 29/A
La parola e le altre
a cura di Andrea Cortellessa

venerdì 14 settembre 2007


AGAVE/READING

Agave Bistrot Libreria
è lieta di invitarvi

MERCOLEDI’ 19 SETTEMBRE 2007, ore 19.30

PAOLO NORI
legge brani tratti dal suo ultimo libro

Siam poi gente delicata
Bologna Parma, novanta chilometri
(Laterza, 2007)

Allora Bologna, che è il centro della città Bologna Modena Reggio Emilia Parma, scrivere una guida di Bologna stando nel quartiere periferico Parma forse non è così assurdo.
"A me piacciono gli spettacoli teatrali che non sembrano spettacoli teatrali, mi piacciono i film che non sembrano film. Anche i matrimoni, l'unico matrimonio che m'è piaciuto, tra quelli a cui sono andato, era un matrimonio che non sembrava un matrimonio. Mi piacciono i romanzi che non sembrano romanzi, gli scrittori che non sembrano scrittori. Forse anche per quello, scrivo delle guide che non sembrano guide di città che non sembrano città."

Qui non si prova a scrivere una guida senza riuscirci, qui non ci si prova neanche, perché è successo dell'altro.

PAOLO NORI è nato a Parma nel 1963. Ha pubblicato dei romanzi, il secondo si intitola Bassotuba non c'è (DeriveApprodi 1999), il penultimo Noi la farem vendetta (Feltrinelli 2006).

domenica 13 maggio 2007



i prossimi appuntamenti di Agave/giugno 2007

AGAVE/presentazioni
giovedì 7 giugno 2007, ore 19
Leonardo Colombati
presenta, insieme all’autore del libro
Marco Candida,
La mania per l’Alfabeto
(Sironi 2007)
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AGAVE/presentazioni
giovedì 14 giugno 2007, ore 19.30
Lidia Riviello e Igiaba Scego
presentano
Igiaba Scego e Ingy Mubiayi
Quando nasci è una roulette
Giovani figli di migranti si raccontano
(Terre di mezzo Editore 2007)
Sette ragazzi e ragazze di origine africana spiegano cosa significa essere nati a Roma da genitori stranieri (o esserci arrivati da piccoli): la scuola, il rapporto con la famiglia e con i coetanei, la religione, il razzismo, i sogni.Il futuro dell’Italia sarà sempre più disegnato da storie come quella di Adil, che vorrebbe fare il giornalista, di George e del suo gruppo rap o, ancora, come quella di Imam, attiva nell’associazione dei Giovani musulmani d’Italia.
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AGAVE/presentazioni
lunedì 18 giugno 2007, ore 21
presentazione della prima edizione Agave di Libro d’Artista
Elisabetta Diamanti/Tommaso Ottonieri
Isola sola sola
(Agave Edizioni 2007)
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Il lavoro di Elisabetta Diamanti verrà presentato da un video di Leonardo Carrano
Il libro di Elisabetta Diamanti, che contiene un haiku di Tommaso Ottonieri partecipa alla 8° Rassegna Internazionale di Libro d’Artista Isole/Islands/Islas, organizzata dalla Ass. Cult. La Tana, Spazio dal 1999 a cura di Stefania Missio (
http://utenti.lycos.it/latana1999)

Conoscere Penelope..
di Paolo Tomassi

L’Arte al femminile, la nobiltà di un’attesa che sceglie tra scoglio ed arcolaio: Circe o Penelope..
L’Una, maritata alla natura, sinuosa e melliflua, esercita i suoi poteri su uno scoglio, in attesa che il Tempo trasformi i propri Esseri a Metà; l’Altra che, a seconda delle ore scelte nel Tempo del Giorno o della Notte, per il mezzo delle abili mani e del grembo unito al Voto Nuziale, crea e disfa un testo (textus) parimente composto di tela o di parole, di nodi o di tergiversazioni.
L’Isola che la costa delimita si fa pulpito e palpito di due diverse storie, di due diverse femminilità..
Elisabetta Diamanti tesse la sua scelta con Isola solasola, una serie di libri d’Artista editi da Agave Bookbar che, facendoci intravedere l’azzurro cui si volge la maga, ci svelano le stanze di Penelope, dell’abile tessitrice, di lei che, apparentemente immobile in un matroneo fatto di vuoti e pieni, di spazi fisici e colore, si fa perno stabile di un compasso omerico senza il quale non esisterebbe e non avrebbe senso alcun Ulisse.

Video:
ideazione e regia di Leonardo Carrano
testo di Gianluca Murasecchi
musica di Stefano Panunzi
AGAVE/presentazioni
martedì 19 giugno 2007, ore 19.30
Emanuele Trevi
presenta, insieme all’autore del libro
Mauro Covacich,
Storia di pazzi e di normali
(Laterza 2007)

«Erica e Mario sono due pazzi, penso. Sono pazzi come tutti quelli che, un po’ ovunque nella città, vengono riconosciuti come gente da manicomio. Pazzi che vivono di diritto negli stessi ambienti urbani della gente normale. Ma che tipo di convivenza è questa tra normali e pazzi? Com’è, dov’è il luogo della loro differenza?»«Questo libro è uscito per la prima volta nel 1993, è il mio primo libro. Prima di internet, prima dei cellulari, prima dei reality show. C’erano ancora i gettoni del telefono, c’era ancora l’Usl. Sembra trascorsa un’intera era geologica a guardarla così (...) Forse la mia gita di oggi viene dal bisogno segreto di verificare se anche a Villa Bisutti il futuro ha disatteso le aspettative o se invece, in totale controtendenza, ha rispettato le previsioni, assumendo i connotati di un presente positivo, di un presente presentabile.» In una nuova edizione completamente riveduta, questo è il diario immaginario di sei mesi trascorsi presso il Dipartimento di salute mentale di Pordenone.
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AGAVE/presentazioni/POESIA
mercoledì 20 giugno 2007, ore 21
reading di poesia di
Laura Pugno
Il colore oro

(Le Lettere 2007)
e
Sara Ventroni
Nel Gasometro
(Le Lettere 2006)
insieme alle autrici interverrà
Andrea Cortellessa
direttore della collana di testi italiani contemporanei Fuori Formato per Le Lettere Edizioni
+
AGAVE/Expo
Elio Mazzacane
autore delle foto del libro di Laura Pugno Il colore oro, esporrà ad Agave le fotografie.
La mostra rimarrà visibile fino all’11 luglio 2007
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Inoltre, è ancora visibile, fino al 19 giugno, la mosra fotografica di
FRANCESCA ALAIMO
Sono
lavori fotografici su Caravaggio e il regendering.
La mostra è presentata da uno scritto di SARA VENTRONI
Rigenerazioni
osservazioni sul ciclo di fotografie “Sono” di Francesca Alaimo
di Sara Ventroni
“I Tiresias, though blind, throbbing between two lives, Old man with wrinkled female breasts…”
È cieco, è vecchio, ha le mammelle. Tiresia pulsa tra due vite: è contemporaneamente uomo e donna, ed è veggente. In quel capolavoro che fonda la poesia moderna, The Waste Land, il vecchio indovino compare come una controfigura camuffata del poeta: Tiresia/Eliot ha già previsto il presente di squallore e di degrado. Parla, ma non è creduto. Vive in un limbo, osserva inerme quanto già sapeva sarebbe accaduto. La sua è un’identità incerta: la metamorfosi non è mai compiuta e non è destinata a compiersi, perché il veggente ha la condanna (o il privilegio?) di osservare le cose da ogni punto di vista, quindi non può essere condizionato da una sola identità di genere. Più che una metamorfosi, quello che accade a Tiresia sembrerebbe il frutto di una mutazione perennemente in atto che gli conferisce quel “di più” necessario alla visione, anche se quest’ultima, nel Moderno, vale poco più di un certificato di follia. Per questo, più o meno negli stessi anni, Duchamp faceva definitivamente cadere l’aura che Baudelaire aveva gettato nel fango, mettendo i baffi alla Gioconda: in quel momento nasceva l’arte contemporanea: desacralizzata, assolutamente arbitraria, profondamente ironica. D’altronde, lo stesso Duchamp amava fotografarsi con cappello, rossetto e pelliccia, nella posa ammiccante di Rose Sélavy, suo alter ego femminile e tassello autobiografico di quel progetto più generale di un’arte androgina (suprema unione di maschile e femminile) che culmina nel Grande Vetro. Le mammelle di Tiresia, i baffi finti delle Gioconda e quelli – veri – con i quali Frida Kahlo volontariamente si immortalava nei suoi autoritratti (ma gli esempi non finiscono certo qui) visti oggi appaiono come prefigurazioni, incunaboli di quella riflessione sulle mutazioni dell’identità (di genere) che diventerà centrale nell’arte contemporanea, almeno a partire dalla fine degli anni Ottanta.
Regenderising. In origine, il titolo del ciclo caravaggesco di Francesca Alaimo (italiana, infaticabile viaggiatrice, da molti anni residente a Londra) doveva essere “Regenderising”. Mi sembrava un titolo straordinario ed efficace, ma come tradurlo in italiano? L’idea si riferiva all’operazione compiuta dall’artista stessa: riconnotare qualcosa - in questo caso, i quadri di Caravaggio - con un “gender” diverso: regenderising, appunto. Ma si poteva tradurre un titolo così forte e diretto con un periplo di spiegazioni? Decisamente no. Se nella lingua inglese è chiara la distinzione tra “sex” (sesso naturale) e “gender” (genere come scelta individuale), in italiano - c’è poco da fare - la parola “genere” ha un valore puramente grammaticale: ci ricorda noiosi esercizi di analisi del periodo o classificazioni scientifiche di specie animali: la parola “genere” non evoca affatto tutte quelle sfumature (rigorose sfumature) semantiche che la lingua inglese invece veicola. Si sa, le strutture linguistiche nascondono visioni del mondo. E in italiano, quella visione o distinzione, ancora manca. Per questo, riconnotare il genere di alcune opere di Caravaggio non significa semplicemente mettere una donna là dove ci stava un uomo (non è un meccanico rovesciamento dell’ “altro”) ma, come in questo caso, allestire una vera e propria macchina teatrale (l’artista ha riprodotto gli scenari dei quadri, si è poi fotografata nel ruolo di protagonista insieme alle comparse, per poi ritoccare il tutto in digitale) dove è evidente non solo la riconversione dell’originale caravaggesco ma anche quella dell’artista stessa che, pur inscenandosi uomo, continua a restare donna. “L’idea di propormi come protagonista di alcuni quadri di Caravaggio”- scrive Francesca Alaimo - “mi è venuta un giorno mentre ero alla guida del treno. Ero in galleria e avevo la luce accesa, per cui la mia immagine si rifletteva nel vetro. All’improvviso mi sono vista come il Ragazzo col cesto di frutta. Ero proprio io!”. Le sovrapposizioni/sostituzioni della Alaimo con i personaggi dei quadri (Narciso, Davide, Cristo etc) restano volutamente in bilico (un Cristo con le tette accennate; la barba evidentemente posticcia) perché non vogliono sovvertire un ordine (ci aveva già pensato Caravaggio, con i suoi modelli rozzi presi dalla strada, il suo san Matteo con aria da bifolco…) ma ricaricarlo: il maschile accorpa il femminile e viceversa, in una fluidità di forme che spiazza per la sua provocatoria ambiguità. Francesca Alaimo ritocca le “qualità” impersonate dal maschile - il coraggio, la saggezza, l’audacia, l’impudenza , la sofferenza redentrice - e se ne impossessa lasciandosi a sua volta impossessare. Se proprio dobbiamo azzardare una traduzione – maldestra, nostro malgrado – possiamo pensare il “regender” come un ri-generare (un “far rinascere” e “rinascersi”) in un’identità ibrida – forzando i confini di ciò che per natura siamo o rappresentiamo – per poi tornare indietro - svestendo i panni, smontando le quinte - non appena ci si è stancati del gioco. Proprio come Duchamp con la sua Rose Sélavy.
Francesca Alaimo lavora con la fotografia digitale e la video arte. A febbraio 2007 ha presentato la stessa mostra personale 'Sono' ('Soy') nella galleria Body Art Gallery di Medellin, Colombia. Nel 2006 ha vinto il primo premio fotografico sul quotidiano The Guardian ed il terzo premio di 'Thin City Station of the Future Competition', organizzato da Platform for Art, London Underground.
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AGAVE/presentazioni
martedì 29 maggio 2007, ore 19.30
Agave è lieta di aprire il suo spazio al consueto e graditissimo appuntamento con la collana Contromano dell’editore Laterza. Questa volta, a qualche mese dalla sua uscita e dalla bella, affollatissima presentazione al cinema Nuovo Sacher, Gianluca Foglia presenta, insieme all’autore del libro, l’ultimo, preziosissimo libro, di
FRANCESCO PICCOLO,
L’Italia spensierata
(Laterza 2007)
Ci sono cose che non fareste mai. Così dite: né ora né mai. Affollare uno studio televisivo con i fan di Baudo, per esempio. Sgomitare in autogrill durante l’esodo delle vacanze. Mettersi in coda per il giro della morte sulle montagne russe. Affrontare il pigia pigia per il film di Natale, ma anche la Notte Bianca. E poi succede che vi ritrovate dentro le cose che non fareste mai. A tutti, prima o poi, succede. “E’ il momento in cui ci si chiede se ci si sente un po’ stupidi. E la risposta non è: no. La risposta è sì. Ma questo sì è comprensivo e caloroso, suggerisce un diritto a essere un po’ stupidi qualche volta nella vita. E a lasciarsi andare.”

Francesco Piccolo è nato a Caserta nel 1964. Vive e lavora a Roma. Ha pubblicato Scrivere è un tic. I metodi degli scrittori (minimum fax, 2006 seconda ristampa) e Storie di primogeniti e figli unici (1996), E se c’ero, dormivo (1998), Il tempo imperfetto (2000), Allegro occidentale (2003), tutti editi da Feltrinelli. Collabora con vari quotidiani e riviste. Ha firmato sceneggiature cinematografiche per Virzì, De Maria, Placido, Soldini. La più recente è Il Caimano di Nanni Moretti. _________________________________________________
AGAVE/presentazioni
giovedì 31 maggio 2007, ore 18.30
Agave è lieta di ospitare l’incontro con una delle protagoniste del Festival Internazionale delle Letterature di Roma; la scrittrice irlandese
CATHERINE DUNNE
sarà ad Agave per incontrare i suoi lettori e parlare del suo libro
Un mondo ignorato
Gli irlandesi dell’ultima generazione
(Guanda 2007)
interviene LILIANA MADEO

Negli anni Cinquanta, mezzo milione di irlandesi lasciarono il proprio paese per costruirsi una vita in Gran Bretagna, costretti dalla miseria e dalla mancanza di lavoro in patria, perché “non c’era altro da fare che imbarcarsi”. Le navi erano quelle del trasporto bestiame, il viaggio lungo e avventuroso, la destinazione spesso ignota. Arrivavano con poche sterline in tasca, giovani senza un mestiere che magari non si erano mai allontanati prima dalla campagna e dovevano trovare subito un lavoro. Molti di loro si dirigevano alla stazione con un’etichetta applicata al cappotto, come fossero pacchi postali, sulla quale era scritto il nome del cantiere che li avrebbe ingaggiati. Le donne, più numerose degli uomini e in maggioranza single – un’anomalia nella storia dell’emigrazione europea – per lo più andavano a servizio nelle famiglie, oppure lavoravano come cameriere o infermiere. Bisognava crescere in fretta. Di queste pagine di storia ci offre una testimonianza diretta Catherine Dunne, una delle voci più vibranti della narrativa irlandese: l’autrice di La metà di niente presenta dieci testimonianze, dieci interviste a uomini e donne “doppiamente invisibili”, esuli ignorati dal proprio paese, che non ha mai riconosciuto la realtà dell’emigrazione, e dalla comunità di adozione, che nutriva verso di loro un rancore dettato dall’ignoranza e dai pregiudizi. Un mosaico di storie drammatiche, ma talvolta anche divertenti, capaci di farci rivivere un passato che non è poi così lontano nel tempo dal benessere dell’Irlanda d’oggi.
Catherine Dunne è nata nel 1954 a Dublino, dove risiede. Ha studiato letteratura inglese e spagnola al Trinità College e ha lavorato come insegnante. I suoi romanzi, La metà di niente, La moglie che dorme, Il viaggio verso casa, Una vita diversa e L’amore o quasi, sono tutti pubblicati in Italia da Guanda.
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AGAVE/presentazioni
giovedì 17 maggio 2007, ore 19.30
Marco Di Marco presenta, insieme all’autore del libro
Fabio Stassi,
E’ finito il nostro carnevale
(minimum fax 2007)
E’ finito il nostro carnevale è la storia di Rigoberto Aguyar Montiel: un senza terra, un anarchico, un nemico dell’ordine costituito ma soprattutto un amante del calcio e delle donne. Nella Parigi di fine anni Venti (a pochi mesi dal primo campionato mondiale di calcio) Rigoberto si innamora di Consuelo, la magnifica modella che poserà per la creazione della coppa Rimet. Scomparsa misteriosamente la ragazza, Rigoberto promette a se stesso di rubare il trofeo, facendone il simbolo di tutte le speranze perdute dagli uomini. Inizia in questo modo una lunga cavalcata in giro per i cinque continenti. Nelle vesti di cronista sportivo – sempre sull’orlo del licenziamento – Rigoberto insegue la Diosa de la Victoria, campionato del mondo dopo campionato del mondo, dall’Italia fascista del ’34 alla swinging London del ’66, dall’Uruguay di Schiaffino al Brasile di Garrincha e Pelé. Tra rovesci di fortuna, azioni rocambolesche, colpi di scena, il lungo viaggio di Rigoberto è anche l’attraversamento del Novecento, un percorso pieno di occasioni luminose (gli incontri con Hemingway e Django Reinhardt, con Orwell e Vinicius de Moraes) e di momenti tristi: la seconda guerra mondiale, le dittature sudamericane degli anni Settanta, la fine del calcio come branca del romanticismo. E’ finito il nostro carnevale è un romanzo picaresco ma anche il canto dolente alzato a un’epoca ormai conclusa (quella di chi, correndo sulla fascia destra, <>): ai suoi errori, al suo troppo amare, ai suoi uomini, le sue donne, i suoi miti.
Fabio Stassi (1962), di origine siciliana, vive a Viterbo e lavora a Roma in una biblioteca. Scrive sui treni. Ha pubblicato il romanzo Fumisteria (GBM 2006)

giovedì 10 maggio 2007

AGAVE/EXPO

nell’ambito del
circuito Work in progress del FESTIVAL di FotoGrafia www.fotografiafestival.it (digita work in progress nel banner cerca), che coinvolge 11 fotografi in 9 spazi espositivi(8 bookbar e una galleria), IDEATO da C.A.O.S www.caos.it, da Il Maleppeggio storie di lavori www.ilmaleppeggio.it, e da Agave Bistrot Libreria http://agavebookbar.blogspot.com

Agave Bistrot Libreria
è lieta di invitarvi
all’inaugurazione della mostra fotografica
SABATO 12 MAGGIO 2007
dalle ore 18.30

WORK IN PROGRESS
“STATO PRECARIO”
fotografie di
Alessandro Imbriaco e Francesco Millefiori

La mostra fotografica rimarrà aperta fino al 31 maggio 2007



Un progetto per la VI edizione di
FotoGrafia–Festival Internazionale di Roma

Non gli uffici le aziende le postazioni dei call-center, ma l’intimità delle camere da letto. La faccia nascosta della cosiddetta generazione precaria. Il progetto fotografico consiste nel posizionare una banco ottico in camera da letto in modo che, poi, sia la persona, con un interruttore collegato alla macchina, a scegliere i tempi e i modi e le posizioni dell’autoritratto. Questo modo di operare nasce dalla volontà di spostare il più possibile il punto di osservazione dall’obbiettivo freddo del fotografo a quello coinvolto del soggetto fotografato, che proverà a creare in tal modo una rappresentazione di se stesso e del proprio “universo precario” libera, sincera, priva di condizionamenti: esposta. Ogni fotografia viene accompagnata da una testimonianza scritta o orale del soggetto fotografato.
La mostra fotografica si inaugura all’interno del progetto “Work in Progress”, curato da C.A.O.S. CulturalArtistsOpenSpace Contemporary Art, la rivista “il maleppeggio - storie di lavori”, periodico mensile patrocinato dall’Assessorato al Lavoro, Pari opportunità e Politiche giovanili della Regione Lazio, Agave Bistrot Libreria e otto librerie indipendenti sparse nella città, bookbar non semplici librerie o caffè.
“Work in Progress” è un gruppo che riunisce tredici fotografi di età varia e con esperienze professionali molto diverse tra loro: professionisti affermati che pubblicano libri e reportages e giovani appena usciti da istituti o scuole, fotografi in crescita, alla ricerca di un proprio stile riconoscibile, di una propria storia.
Sono artisti “Work in Progress”: Andrea Appolloni, Matteo Bianchi Fasani, Cinzia de Nigro, Claudia Ferri, Alessandro Imbriaco, Lorenzo Maccotta, Ciro Meggiolaro, Francesco Millefiori, Saùl Palma, Giorgio Palmera, Lorenzo Perpignani, Emanuela Scarpa, Alis Thieck-Alami.
Alessandro Imbriaco
Nato a Salerno nel 1980. Nel 2003 si laurea in ingegneria e dal 2004 studia fotografia prima presso “La scuola romana di fotografia” e poi presso la “Outsideschool” di Roma. Collabora con “XL” mensile de“La Repubblica” e con la rivista mensile “il maleppeggio” sul tema del lavoro patrocinata dalla Regione Lazio. Vincitore del premio miglior portfolio Savignano sul Rubicone 2006 con Campo Farnia 100. Vive e lavora a Roma.
Francesco Millefiori
Nato a Catania nel 1980. Studia Psicologia e dal 2002 fotografia presso “La scuola romana di fotografia” di Roma. Collabora con “La Repubblica” e con “Liberazione”. Ha esposto in diverse personali e collettive tra Sicilia, Puglia e Lazio. Vive e lavora a Roma.

venerdì 27 aprile 2007

Blueroom
e
Agave Bistrot Libreria
presentano

Work in Progress Event

per incontrare gli autori del progetto
“Work in Progress”,
all’interno del Closing Party di Blueroom

28 APRILE 2007,
dalle 21.30 fino alle 4,00

Immagini di: Andrea Appolloni, Matteo Bianchi Fasani, Cinzia De Nigro, Claudia Ferri, Alessandro Imbriaco, Lorenzo Maccotta, Ciro Meggiolaro, Francesco Millefiori, Saùl Palma, Giorgio Palmera, Lorenzo Perpignani, Emanuela Scarpa, Alis Thieck-Alami.


Il progetto “Work in Progress” è visibile presso una galleria di arte contemporanea e otto bookbar sparsi nella città ed è stato curato da C.A.O.S. CulturalArtistsOpenSpace Contemporary Art, la rivista “il maleppeggio - storie di lavori”, periodico mensile patrocinato dall’Assessorato al Lavoro, Pari opportunità e Politiche giovanili della Regione Lazio, e Agave Bistrot Libreria ed è inserito nella VI edizione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma.

Dance Floor elettronico a cura dei djs del Blueroom
Rialtosantambrogio - via Sant'Ambrogio, 4 - Roma
Ingresso: 5 euro

lunedì 9 aprile 2007

AGAVE/EXPO
nell’ambito del circuito Work in progress del Festival di FotoGrafia http://www.fotografiafestival.it/ (digita work in progress nel banner cerca) che coinvolge 13 fotografi in 9 spazi espositivi(8 bookbar e una galleria), ideato da C.A.O.S http://www.caos.it/, Il Maleppeggio storie di lavori http://www.ilmaleppeggio.it/, e Agave Bistrot Libreria http://agavebookbar.blogspot.com/
dedicato a mio nonno, Fortunato Saulini, macchinista, e ai miei zii che di mestiere fanno la stessa cosa...

Agave Bistrot Libreria
è lieta di invitarvi
all’inaugurazione della mostra fotografica
VENERDI’ 20 APRILE 2007
dalle ore 18.30
WORK IN PROGRESS
“L’UOMO MORTO”
fotografie di Alis Thieck-Alami
+
alle 21, lettura di
ELENA STANCANELLI
tratta da "L'Uomo morto"
(Il Maleppeggio, novembre 2006)

Un progetto per la VI edizione di
FotoGrafia–Festival Internazionale di Roma

“Uomo morto”, ovvero VACMA, un congegno di sicurezza. Misura l'attenzione di chi guida e si trova su ogni treno, in ogni cabina al posto del secondo macchinista. Una storia che comincia di notte, segue il turno del macchinista di un treno, dalle quattro alle undici. Un racconto senza volti, fatto di mani, di gesti, di abitudini, in un silenzio che grida mille parole. Perché i “macchinisti sono seri e silenziosi, sopportano la responsabilità con fierezza, ma hanno anche il crisma dell’anarchia, come nella canzone di Guccini[1]”.
La mostra fotografica si inaugura all’interno del progetto “Work in Progress”, portato avanti da C.A.O.S. CulturalArtistsOpenSpace Contemporary Art, la rivista “il maleppeggio - storie di lavori”, periodico mensile patrocinato dall’Assessorato al Lavoro, Pari opportunità e Politiche giovanili della Regione Lazio, Agave Bistrot Libreria e otto librerie indipendenti sparse nella città, bookbar non semplici librerie o caffè.
“Work in Progress” è soprattutto un gruppo che riunisce tredici fotografi di età varia e con esperienze professionali molto diverse tra loro: professionisti affermati che pubblicano libri e reportages e giovani appena usciti da istituti o scuole, fotografi in crescita, alla ricerca di un proprio stile riconoscibile, di una propria storia.
Sono artisti “Work in Progress”: Andrea Appolloni, Matteo Bianchi Fasani, Cinzia de Nigro, Claudia Ferri, Alessandro Imbriaco, Lorenzo Maccotta, Ciro Meggiolaro, Francesco Millefiori, Saùl Palma, Giorgio Palmera, Lorenzo Perpignani, Emanuela Scarpa, Alis Thieck-Alami.

Alis Thieck-Alami
Nata a Gold Beach in Oregon nel 1979. Si laurea nel 2006 in Scienze della Comunicazione a Roma con una tesi in Diritto dell’informazione sull’evoluzione della stampa marocchina dalle sue origini ad oggi. Di origini franco-italo-marocchine, Alis cresce in Marocco fino a 18 anni. Viaggia poi tra Stati Uniti e Europa fino a stabilirsi in Italia nel 2000. Fotografa autodidatta, comincia ad interessarsi di fotografia nel 2003 e realizza i suoi primi reportage in Marocco esposti in varie mostre a Roma. Dal 2003 al 2005 collabora con agenzie di stampa a Roma e pubblica le sue fotografie di cronaca in vari quotidiani. Collabora con varie riviste in Marocco pubblicando i suoi reportage sociali. Porta avanti una ricerca fotografica sui processi sociali in cambiamento in Marocco e sulla società marocchina in generale, caratterizzata da una forte dinamica e diversità. A Roma collabora con la rivista “ il maleppeggio” come fotografa e come responsabile del coordinamento dei fotografi.



La mostra fotografica rimarrà aperta fino all'11 maggio 2007
Il 12 maggio 2007, sempre alle 18.30, nell'ambito dello stesso circuito, ad Agave si inaugurerà la mostra fotografica WORK IN PROGRESS - "Stato precario" di Alessandro Imbriaco e Francesco Millefiori. La mostra rimarrà aperta fino al 31 maggio 2007

[1] Elena Stancanelli, “L’uomo morto”, “il maleppeggio”, novembre 2006
Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

mercoledì 28 marzo 2007

Agave/Aperitivi
Agave Bistrot Libreria
&
Roberta Quinzi
presentano
JAZZY APERTIF
VENERDI 30 MARZO
h 19.00 -22.00
Degustazione di cibi mediterranei e vini del Sud

Chef selector Roberta Quinzi
Installazioni sonore Mario B. FreeformJazz - http://www.freeformjazz.it/
MENU':
mallureddu con nastri di seppie capperi e olive taggiasche sfoglia di spigola con battuto di pomodoro e basilico polipo allo zenzero insalata di moscardini con rucola pomodori secchi e menta caponatina di melanzane
In abbinamento un calice di Fiano o di Syrah
(cantina Mandrarossa)
€ 16.00 (gradita prenotazione)

giovedì 15 marzo 2007

AGAVE/presentazioni
MARTEDI’ 20 MARZO 2007,
ore 19.30
Stefano Chiodi, Andrea Cortellessa e Tano D’Amico
saranno ospiti di Agave per presentare
Dossier Settantasette
a cura di Stefano Chiodi e Andrea Cortellessa
progetto contenuto in
Il Caffè illustrato
Bimestrale di parole e immagini
Diretto da Walter Pedullà
n. 34 gennaio/febbraio 2007

(…) Così a noi, che per ragioni anagrafiche reduci non ci possiamo certo definire, è venuto in mente che bisognasse guardare con occhi diversi a quell’anno di tredici mesi (dalle occupazioni di febbraio al marzo ’78: via Fani, Quaresima che pose brusca fine a ogni Carnevale). Spostando gli occhi dal piombo – senza affatto volerne alleggerire il peso, s’intende – ai mille colori di artisti e scrittori, appunto: in una rivoluzione che fu essenzialmente linguistica (W la retorica, recita ironico uno dei graffiti fotografati da Renato Donati sui muri dell’Università di Bologna: prezioso giacimento di immagini qui per la prima volta a stampa). Questo duplice fronte di intervento, politico e linguistico, era del resto esplicitamente teorizzato dai gruppi che predicavano la trasformazione dal basso, a partire appunto da una rivoluzione delle forme, della comunicazione, dei linguaggi.
(…) In questo e in un prossimo numero della rivista, con le immagini e le parole di artisti di allora e di oggi – Tano D’Amico, fotografo-poeta che nelle sue immagini seppe tenere insieme la violenza e il suo inverso; Giuliano Scabia, poeta-teatrante che “animò” di invenzioni colori e fantasia le strade di quella Bologna -, cercheremo di raccontare, allora, una storia minimamente diversa.
(Stefano Chiodi e Andrea Cortellessa, dall’articolo di presentazione del progetto contenuto in <> n. 34 gennaio/febbraio 2007)
gli appuntamenti del fine settimana ad Agave
AGAVE/degustazioni enogastronomiche
è lieta di ospitare
venerdì 16 marzo 2007, dalle ore 19
degustazione gastronomica con l'azienda agricola biologica
"Lo Spicchio" (Val d'Orcia)
www.lospicchio.com
costo della degustazione gastronomica 16 euro (esclusi i vini)

AGAVE/MUSICA
è lieta di ospitare
sabato 17 marzo 2007, alle ore 22
CONCERTO DEL DUO
Two Bass Hit
Simone Crinelli - Sax baritono
Vincenzo Florio - Contrabbasso
Il duo Two Bass Hit proporrà una rilettura dei brani che hanno segnato un'epoca nella storia del jazz. Gli anni che vanno dal 1935 al 1945 hanno visto infatti l'esplosione dello swing (con la presenza di solisti come Lester Young, Coleman Hawkins, Ben Webster) e la nascita del be-bop (che ha elevato Charlie Parker a punto di riferimento del jazz più moderno di quegli anni). Il duo eseguirà gli standards del jazz più suonati dai solisti della Swing-Era, tratti dalla grande tradizione americana del musical, a cui hanno dato prestigio compositori come George Gershwin, Cole Porter, Irving Berlin, Harold Arlen, Jule Styne.
Simone Crinelli Allievo del M°Gianni Oddi, perfeziona la formazione jazzistica sotto la guida del pianista americano Barry Harris,del sassofonista Steve Grossman e di B.Pierce ai Berklee Clinics. E'membro dell'Orchestra jazz Italiana diretta dal M° Gerardo Di Lella. Vince nel 2005 il premio del pubblico al concorso nazionale per solisti jazz "Massimo Urbani". Collabora con l'Orchestra di Piazza Vittorio diretta da Mario Tronco. Ha suonato, tra gli altri, con: Jimmy Cobb, Tullio de Piscopo, Luis Bacalov, Rosario Giuliani, Gegè Munari
Vincenzo Florio Contrabbassista, fra i più attivi sulla scena jazz italiana, vanta fra le sue numerose collaborazioni quelle con artisti del rilievo del sassofonista americano Steve Grossman, il trombettista Eddy Henderson, George Garzone (fra i più importanti musicisti e didatti americani), Dave Binney, Maurizio Giammarco. E' membro del Daniele Tittarelli quartet, con cui incide dischi e si esibisce in tutta Italia.


sabato 10 marzo 2007


AGAVE/EXPO
è lieta di invitarvi

all’inaugurazione della mostra fotografica

GESTI QUOTIDIANI
fotografie di Sveva Bellucci

presentate da uno scritto di Carola Susani

SABATO 10 MARZO 2007
ore 19.00

L’allegra eternità del quotidiano
(di Carola Susani)

Quando le ho prese in mano la prima volta, mentre rientravo in casa dopo una giornata faticosa, le foto di Sveva mi hanno messo allegria. Di sicuro sono stati i colori, che sono pieni, appena appena esagerati, carichi. Sono i colori dell’inizio del mondo, ma da che il mondo è iniziato non se ne sono andati, perciò li ritroviamo tra una serratura, un mazzo di finocchi e un telecomando, nella nostra vita quotidiana. Colori che non calmano affatto, anzi mettono euforia. Colori che non esplodono, definiscono i loro confini con precisione. Colori trimensionali, che sono forme. Forme che emergono dallo scorrere del tempo quotidiano. Ma emergono non come immagini sottratte per un momento al fluire, ma come monumenti. Come se il tempo si fosse già fermato. O potesse fermarsi in ogni istante. Come se fermarlo in ogni istante fosse in nostro potere. Sveva ferma il tempo monumentalizzando i gesti. Ci sono molte mani in queste foto. Le mani, gli oggetti tenuti dalle mani, stanno al centro delle fotografie. Non sono mai foto di sguincio, niente che sia importante è lasciato nella periferia dell’inquadratura. E’ così che Sveva produce questo senso di eternità, sottraendo il movimento, concentrando. Perfino la mano infantile che disegna in movimento hai l’impressione che disegnerà cerchi per sempre. Gli oggetti in queste foto hanno tutti lo stesso peso, lo stesso valore: che sia il giornale, il pettine, il telecomando, non c’è tra questa oggetti gerarchia. Valgono perché riguardano le mani, l’importante è nella relazione, questi oggetti in relazione con i corpi, una foto dopo l’altra, sono la forma della nostra vita. Niente fa paura, la vita si riappropria di ogni oggetto e ne cambia il senso. Sono foto belle, gradevoli, patinate. Tutti questi colori e belle forme è come se scherzassero con la pubblicità. Ci sento dietro un sorriso divertito. Il senso dello scherzo mi sembra più o meno questo: tu, la pubblicità, isoli la bellezza intorno a un desiderio, un oggetto che manca, un modello di vita verso cui devo tendere, ma io ti dico che stai perdendo tempo, lo vedi, nella mia vita ho già tutto, il desiderio è già esaudito; te lo dimostro: vedi, mi è sufficiente guardare alla vita che ho già dalla prospettiva che tu ti ostini a usare per quello che mi manca.


La mostra fotografica rimarrà aperta fino al 18 aprile 2007

giovedì 1 marzo 2007

AGAVE/degustazioni enogastronomiche
è lieta di ospitare

venerdì 9 marzo 2007
dalle 20
“tra dolce e salato”
degustazione di pasticceria e non solo

serata enogastronomica
con il cuoco
ANIELLO SILVESTRI
direttamente da Ventotene…

tra dolce...
tozzetti con frutta secca e cioccolato
ciambellone bagnato al rum
crostata di crema di mandorle
caprese
...e salato
taralli di Ventotene
che attorcigliano del tonno affumicato
polpettine di tonno con cannella
pizze rustiche con ricotta di bufala
tiella di polpo



ANIELLO SILVESTRI Creativo culinario, ama la contaminazione delle culture gastronomiche. Cuoco ventotenese da tre generazioni, quello che più desidera è… che le persone stiano bene!

AGAVE/reading & musica
è lieta di ospitare

sabato 3 marzo 2007
alle 21

A lui non dicevo nulla
Spettacolo di Intreccio Creativo
tra parola poetica e poesia musicale
sul tema dell’amore

con Annachiara Mantovani - voce
Pierpaolo Iacopini - sax
musiche originali di Dimitri Nicolau

"A lui non dicevo nulla" è uno spettacolo di Intreccio Creativo tra parola poetica e poesia musicale in cui il tema centrale è il rapporto d'amore uomo donna. Rapporto complesso, intenso, difficile; rapporto in cui il sentire del corpo si fonde alla ricerca della misteriosa interiorità dell’altro, per la riuscita e realizzazione reciproca.
<Le poesie scelte sono in rapporto diretto con la musica, musica che il compositore Dimitri Nicolau ha scritto appositamente ed essa si affianca, segue, evidenzia e si dialettizza con il “dentro” dell’ampio testo poetico in un gioco intenso in cui anche l’avvicendarsi di silenzi diventa un fatto di comunicazione musicale ed emotiva>>.

Annachiara Mantovani

giovedì 15 febbraio 2007

AGAVE/degustazioni enogastronomiche
è lieta di ospitare

venerdì 2 marzo 2007
dalle 20
“mare nella terra, terra nel mare”
degustazione di cibo di terra e di mare

serata enogastronomica
con il cuoco
ANIELLO SILVESTRI
direttamente da Ventotene…

filetti di tonno affumicato con salsa di ribes

marinarli, affumicarli,
gli affumicati fatti con ginepro, stecca di cannella, semi di anice stellato e del verde, il mirto

crema di ceci con gamberetti saltati in crosta di sale e pepe bianco

angolo delle spezie fresche
angolo degli aromi freschi
angolo degli odori freschi

pesce spada affumicato con crudità di carciofi aromatizzati alla menta e lime
(gli speroni delle agavi come forchette…)

ANIELLO SILVESTRI Creativo culinario, ama la contaminazione delle culture gastronomiche. Cuoco ventotenese da tre generazioni, quello che più desidera è… che le persone stiano bene!
AGAVE/degustazioni enogastronomiche
è lieta di ospitare

venerdì 16 febbraio 2007
dalle 19
Aperitivo set prolungato


serata enogastronomica
con il cuoco
ANIELLO SILVESTRI
direttamente da Ventotene…

“frien e mangiando”

frittelle di alghe e erbe aromatiche
tartar di tonno su finocchio
focacce e focaccine
puntarelle con acciughe
crostini aromatici
friggitelli con caprino aromatizzato al basilico
frittata di maccheroni

ANIELLO SILVESTRI Creativo culinario, ama la contaminazione delle culture gastronomiche. Cuoco ventotenese da tre generazioni, quello che più desidera è… che le persone stiano bene!
AGAVE/READING
è lieta di ospitare
GIOVEDI’ 15 FEBBRAIO 2007,
ore 19.30

Giorgio Braschi, Massimo Barone, Antonella Fucecchi, Antonella La Bianca

presentano il libro di

Alessandro Baldi
Le ragioni dell’altro
Percorsi formativi nell’intercultura
(Carocci 2006)

Le riforme in atto stanno trasformando l’intero sistema scolastico: in questa complessa fase di revisione, l’elemento centrale è la componente umana, che si evidenzia nella consapevolezza e nella capacità dei singoli docenti di interpretare i processi di cambiamento. Il volume si offre come una pratica educativa da riprendere e sperimentare, strutturata secondo un modello logicamente coerente e fondata su più di dieci anni di ricerca e intervento con gli insegnanti romani, tramite i laboratori del Forum dell’Intercultura della Caritas diocesana di Roma.




martedì 16 gennaio 2007

AGAVE/EXPO

dal 13 Gennaio al 18 febbraio 2007
“E M O Z I O N A L I”
Chine su carta e acquerelli
di
Armando Bonafoni
“Classe 1965, Armando Bonafoni di Roma, si affida al suo istinto di artista sin dai banchi di scuola. Ed è proprio l’istinto magicamente condito di reminescenze e di diverse prospettive che lo conduce in un mondo colmo di emozioni in apparenza discordanti. I volti, i paesaggi, le torsioni agonistiche, gli scenari rurali che mette su carta, assumono infatti una vitalità ed una spontaneità che rendono facilmente riconoscibile il suo tratto. Egli sembra condurci per mano come fa un fanciullo cresciuto d’improvviso, ed attende che il colore dorato emanato dai suoi sogni emozionali, si dipinga sui nostri volti, troppo spesso dimentichi della bellezza di certe attese oniriche.”
Paolo Tomassi

venerdì 12 gennaio 2007

AGAVE/READING
GIOVEDI’ 18 GENNAIO 2007, ore 21

Edoardo Albinati

presenta l’ultimo libro di
CAROLA SUSANI
PECORE VIVE
(Minimum fax 2006)


“Questo libro bellissimo ha il passo svagato e preciso della vita, che pare procedere a caso, per equivoci, cedimenti, debolezze, e invece marcia implacabile verso il suo fine, che è il compimento di ogni destino. Carola Susani dimostra di conoscere poeticamente, dunque esattamente, il percorso di maturazione di ogni frutto umano: sa che gli ostacoli dentro e fuori sono infiniti, che bastaun nulla a perdersi, ma sa anche che quel nulla feroce messo di traverso è ciò che permette alla fragilità di trasformarsi in forza e all’informe di trovare la sua forma nascosta. (…) E’ una grande lezione: finché regge, la vita va accettata e protetta, e ognuno di questi racconti sventola sulla barricata della vita, prende aria e coraggio e li restituisce a tutti noi che li leggiamo. Carola Susani si dimostra ancora una volta una grande scrittrice, capace di rendere con una lingua fedele e inesorabile il disordine apparentedei giorni, a metterli in fila, a svelarne l’assoluta necessità.Sempre il coltello della sorte minaccia alla gola, ma fino a quando non colpisce, ci ricorda che siamo qui, nel pascolo magro della terra, pecore vive.” Marco Lodoli

<<Mi fanno compassione le ragazze che hanno problemi con il corpo, che pensano: da quanti giorni mi sono depilata, adesso dove mi starà guardando, o che hanno paura e sono rigide come pezzi di ghiaccio. Con Giuseppe non devo neanche chiudere gli occhi. E’ come fosse casa, il mio elemento, il posto dovestare: dev’essere la consistenza molle, la pelle che scotta, l’odoredolce che mi dà la nausea, gli ormoni.>>

CAROLA SUSANI
è nata nel 1965 a Marostica (Vicenza), è vissuta a lungo in Sicilia e adesso abita a Roma. Ha pubblicato Il libro di Teresa per Giunti nel 1995 (Premio Bagutta opera prima); per Feltrinelli ha pubblicato La terra dei dinosauri (1998) e i romanzi per ragazzi Il licantropo (2002) e Cola Pesce (2004). Nel 2005 per Gaffi è uscito Rospo, raccolta di due radiodrammi. Ha collaborato alla rivista “Perap” di Palermo e a “Linea d’ombra”, e fa parte della redazione di “Nuovi argomenti”.