venerdì 7 marzo 2008

SPECIALE OTTO MARZO DUEMILAOTTO
Centenario della festa della donna
AGAVE ai GIARDINI Nicola Calipari (PIAZZA VITTORIO)
DALLE ORE 17
con il patrocinio della
commissione delle elette del Municipio I

- ore 17 READING DI TRE SCRITTRICI:
Igiaba Scego, Ingy Mubiayi, Maria Grazia Calandrone

Igiaba Scego e Ingy Mubiayi sono due scrittrici romane. I genitori di Igiaba sono somali. Ingy è nata al Cairo, sua madre è egiziana e suo padre dello Zaire (Congo), ma la portano a Roma che ancora non fa le elementari. Sarà per la loro storia, sarà per via dello straniamento, ma Igiaba e Ingy scrivono storie divertenti. Due umorismi molto diversi. Quello di Igiaba ha un fondo struggente, sentimentale, umanissimo. Quello di Ingy è analitico, provocatorio, svela le contraddizioni, gioca con l’assurdità: è come la corda del funambolo, una via insolita, poco sicura, ma che le permette di vedere il mondo dall’alto.
(Carola Susani per la presentazione del libro Pecore nere 13 dicembre 2005 presso Agave Bistrot Libreria)
Maria Grazia Calandrone abita a Roma. Ha pubblicato il libro-premio di poesia Pietra di paragone (Tracce, 1998), La scimmia randagia (Crocetti, 2003 – premio Pasolini opera prima, finalista premi Dessì e Montano, segnalato premio Montale), La macchina responsabile (Crocetti, 2007) e varie scelte di testi su riviste (Trame, Pagine: 1991, Le Fram, Poesia: 2000 e 2004, ClanDestino, Sinestesie, Sagarana, El Ghibli) e antologie di premi (Montale 1993, Donna e Poesia 1997, Corciano 1998, Bellezza 1998, LericiPea 2000, Giorgi 2004). Ha collaborato al quadrimestrale di filosofia Homo Sapiens e ha partecipato a numerosi festival nazionali e internazionali e a uno speciale televisivo su Joyce Lussu per la regia di Francesco Cabras. Collabora con l’attrice Sonia Bergamasco.
- ore 18 CONCERTO di SABA ANGLANA
(durata del concerto: 1 ora e mezza)
Le storie che Saba racconta sono quelle contenute nel suo album d’esordio Jidka (The Line): la voce si snoda tra melodie e parole in narrazioni di viaggi, affetti, nostalgia, immigrazione, dalle sue origini nel Corno d’Africa al bacino occidentale, attraverso diversi idiomi e ibridazioni afro-europee.
“La linea” è quello spazio fisico o immaginario che divide o unisce i popoli, le culture.
La kora, il djembè e la chitarra acustica accompagnano Saba su questa linea fertile, in bilico tra identità dinamiche e multiple, in costante movimento, nell’avvincente intreccio tra musica e narrazione.

Voce: Saba Anglana
Kora, Djembè: Cheikh Fall
Chitarra acustic: Tatè Nsongan

SABA Saba nasce a Mogadiscio, figlia di un ex ufficiale dell’esercito italiano e di un’etiope nata e vissuta in somalia. Un intreccio di Paesi, storie e destini che riguardano da vicino la memoria italiana. L’Italia, infatti, fin dai tempi della sua esperienza colonialista nel “Corno d’Africa”, si misura con il tentativo della costruzione di un’immagine rappresentativa di quei Paesi e del proprio imbarazzante rapporto con essi: tra luci ed ombre, una storia ancora tutta da raccontare, un’operazione difficile e ancora non completamente assimilata dalle coscienze e dall’immaginario collettivo, nonostante i segni tangibili dell’incrocio delle culture, le cosiddette “seconde generazioni” e i figli afroitaliani come Saba che popolano questo paese.
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SPECIALE OTTO MARZO DUEMILAOTTO
Centenario della festa della donna
AGAVE AD AGAVE MEME - VIA DI SAN MARTINO AI MONTI
AGAVE/ presentazioni
sabato 8 marzo
ore 19.00
preentazione del nuovo marchio LAB della Giulio Perrone Editore
+
Le porte di Cocteau,
di Roberta Di Pascasio
con Miriam G.L. Serranò, responsabile LAB
in quest’occasione siamo lieti di invitare gli autori pubblicati
nei mesi di gennaio, febbraio e in uscita a marzo
e presentare il nuovo marchio LAB