venerdì 10 ottobre 2008

AGAVE produzioni/in collaborazione con
Mediterranea
Festival Intercontinentale della Letteratura e delle Arti
“Gli anni ’60: il decennio che ha cambiato il mondo”
V edizione 2008
www.allegorein.org
________________________________
lunedì 23 giugno 2008,
ore 19.00
filosofe a confronto
Fabrizia Giuliani e Caterina Botti
parleranno intorno al tema della maternità
a partire dal libro di Caterina Botti
Madri cattive - una riflessione
su bioetica e gravidanza

Il Saggiatore 2007

Caterina Botti, filosofa, insegna Etica delle donne presso l'Università di Roma "La Sapienza". E' impegnata da anni nella riflessione filosofica sulla morale e sulla bioetica, soprattutto in dialogo con il pensiero femminista. E' autrice di Madri cattive (Il Saggiatore, 2007) e Etica e Bioetica delle donne (Zadig, 2000). Ha contribuito alla stesura del Dizionario di Bioetica (Laterza, 2002).

Fabrizia Giuliani è ricercatrice in filosofia del linguaggio. Ha studiato a Roma e negli Stati Uniti, ha tenuto corsi in diverse università italiane e nel 2002 è diventata ricercatrice presso l’Università di Siena Stranieri. Nel 2007 è stata trasferita presso la Facoltà di Scienze Umanistiche di Roma, dove è titolare dei corsi di Filosofia del linguaggio e Linguistica e co-titolare del corso di Studi di genere. Oltre a numerosi saggi di filosofia, linguistica e studi delle donne ha pubblicato il volume Espressione ed ethos. Il linguaggio nella filosofia di Benedetto Croce, uscito per il Mulino nel 2002, è co-autrice di Storie di Femministe, filosofe rumorose uscito con il Manifesto nel 2003 e del saggio Qualcosa è cambiato pubblicato su “Nuovi Argomenti” nel 2006. Sta curando il volume: Il logos nella polis. La diversità delle lingue e delle culture, le nostre identità, per Aracne.

per questo appuntamento AGAVE si è avvalsa della preziosa collaborazione di CAROLA SUSANI e ANGELA TARABORRELLI, che ringrazia di cuore
_________________________________
giovedì 26 giugno 2008,
ore 19.00
inaugurazione della mostra fotografica
Ritratti di scrittrici
di
Sveva Bellucci
Da tempo il mio percorso artistico segue una linea ben precisa. Affrontare il quotidiano.
Prenderò spunto proprio da questo tema per ritrarre dodici giovani scrittrici.
Partendo dai luoghi da loro scelti per scrivere, dalle loro abitudini, dai loro oggetti personali, dal loro contesto quotidiano, intendo arrivare a ritrarre esattamente ciò che il lettore non vede, ciò che è nascosto dietro le parole.
Metterò a fuoco ogni dettaglio che possa svelare tratti di una personalità: il disordine di una scrivania, la scrittura analogica su un blocco che inevitabilmente si trasforma in digitale, fogli sparsi, una penna e i luoghi più assurdi dove prendere nota di un’idea.
Le fotografie che esporrò saranno dei trittici un po’ insoliti in un’unica stampa come una piccola storia per immagini, le geometrie dei volti saranno abbinate agli oggetti ed ai luoghi cari alle scrittrici stesse. Non conosco i visi della maggior parte di loro, sarà interessante incontrarle, vederle per la prima volta e scegliere il tipo di luce che le caratterizzerà di più.
Sveva Bellucci

una produzione Agave associazione culturale – a cura di Ombretta Moschella

SVEVA BELLUCCI, fotografa professionista (Diploma dell’Istituto Europeo di Design, Roma 1990). Ha lavorato nel campo della moda (Milano, Roma 1990-1995), dello still-life e del ritratto. Fra i numerosi cataloghi realizzati citiamo quello per la collezione di gioielli Gentileschi le cui fotografie sono state successivamente esposte in una mostra personale (Roma, dicembre 2003). Si avvicina al Reportage nel 2001, con una serie di ritratti dei contadini reduci dall’invasione dell’Arneo, nel Salento, in Puglia. Nel 2001 intraprende un progetto fotografico (banco ottico 10x 12 cm) sul passaggio del Tevere nella città di Roma.Nel 2002 realizza un reportage sull’isola di Zanzibar per la mostra personale Zanzibar ’02 (Trento, febbraio 2004; Roma, giugno 2005).Dal 2006 inizia una ricerca personale sulla vita quotidiana, che porterà alla realizzazione dei progetti: Spazi svuotati, aprile 2006, proposto a “Le Moi de la Photo à Montréal 2007”, nell’agosto 2006 Quelli che restano, una serie di ritratti che documentano la realtà domestica di coloro che restano in città durante il periodo delle vacanze estive. Nel marzo 2007 mostra personale Gesti quotidiani, Agave, Roma.Nel novembre 2007 realizza l’esposizione prodotta dal Teatro A. Rendano di Cosenza, L’officina delle marionette in concomitanza con l’Opera ‘La bella dormente’ di O. Respighi, regia di L. Ferlazzo- Natoli.Nel dicembre 2007, inizia la collaborazione con Maurizio Mochetti, per la realizzazione delle fotografie delle sue opere: L’ombra della sera, galleria Oredaria, Roma.Nell’aprile 2008 partecipa al Festival Internazionale FotoGrafia di Roma con l’esposizione Il dettaglio di un gesto. Collabora come fotografa Freelance con la rivista settimanale “D di Repubblica”. Vive e lavora a Roma.

_________________

lunedì 30 giugno 2008,
ore 19.00
reading
di Caterina Deregibus
da “Rap di Punt” di
Cristina Ubax Ali Farah
+
interventi musicali di
DJ KOKOB
+
Cocktail Party a cura di
Francesca Corona

per questo appuntamento AGAVE si è avvalsa della preziosa collaborazione di ROMANO BERE’, che ringrazia di cuore

CATERINA DEREGIBUS è nata a Casale Monferrato (AL). Studia Filosofia e frequenta la Scuola del Teatro Stabile di Torino. Nel ‘96 ha debuttato in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda, diretto da Luca Ronconi. Esordisce nel cinema con un cortometraggio di Paolo Sorrentino L’amore non ha confini , lavora con Anthony Minghella in The Talented Mr. Ripley e partecipa al suo primo lungometraggio italiano, Il ritorno di Claudio Bondì. Nel 2001 viene premiata come miglior attrice al Festival di Bùger-Mallorca, protagonista del cortometraggio “Venere, Quirino, Ubaldo e Matilda” di Michele Carrillo. Nel 2004 interpreta Elena nel progetto “Iliade” di Alessandro Baricco. Dal 2005 al 2007 lavora su testi e ruoli che le permettono di esplorare le sue origini africane: Fiori del Mar Rosso- Fiori di Saba, Rapdipunt di Cristina Ubax Ali Farah e Io, donna, immigrata di Valentina Mmaka Acava. Lavora con Carrie Mae Weems e Theo Eshetu, video artisti di origine africana nei video “Italian Dream” e “I Racconti del Mandala”. Con “Medea” di Euripide, diretta a teatro da Fabio Sonzogni, riesce ad unire la sua personale ricerca espressiva alla forza eversiva della tragedia greca, ottenendo buone critiche. Nel frattempo si trasferisce a Roma, dove risiede tuttora.
CRISTINA UBAX ALI FARAH è nata a Verona nel 1973 da padre somalo e da madre italiana. È vissuta a Mogadiscio (Somalia) dal 1976 al 1991, quando è stata costretta a fuggire a causa della guerra civile scoppiata nel paese. Si è trasferita per alcuni anni a Pécs, in Ungheria, e in seguito a Verona. Dal 1997 vive stabilmente a Roma dove si è laureata in Lettere presso l'Università La Sapienza. Sta portando avanti con la Fondazione Lettera 27 un progetto di ricerca per raccogliere ed elaborare testi originali, materiali di studio e traduzioni di componimenti poetici e testimonianze di vite al femminile provenienti dalla diaspora somala. Collabora, inoltre, con riviste e testate come la Cronaca di Roma di Repubblica, Internazionale, Giudizio universale e Combonifem per le quali cura le rubriche "Misfatti vostri" e "Frontiere di voci". In Italia suoi racconti e poesie sono stati pubblicati in diverse antologie e riviste. Nel 2006 ha vinto il "Concorso Letterario Nazionale Lingua Madre" alla Fiera Internazionale del Libro di Torino. Nella primavera 2007 è uscito "Madre piccola" il suo primo romanzo, edito da Frassinelli (Premio Vittorini 2008).
FRANCESCA CORONA è nata a Roma nel 1979. Si è formata miscelando cocktail e studi universitari. Dopo essersi laureata al D.A.M.S. di Roma inizia a lavorare come organizzatrice di progetti culturali presso la PAV non disdegnando piccole incursioni in alcuni bar romani.
________________________________
mercoledì 2 luglio 2008,
ore 19.00
Mario Desiati e Piero Sorrentino
presentano il libro di
Elisa Davoglio
Onore ai diffidati
Mondadori 2008

__________________
venerdì 4 luglio 2008,
ore 19.00
reading
di Ingy Mubiay e Igiaba Scego
dal libro “Amori bicolori
Laterza 2008
con un intervento critico/creativo di
Livia Apa
+
dj session a cura di
Maouka Sekou Diabate

sanbusi preparati ed offerti dall'associazione culturale ACSA

________________________________

martedì 8 luglio 2008,
dalle ore 19.00
poetesse leggono poetesse

Susan Cook apre l’incontro leggendo suoi racconti da
"Roma in bianco e nero"/ "Rome in black and white"

Maria Grazia Calandrone legge gertrud kolmar e marina cvetaeva tradotta (riscritta) da antonella anedda
Sara Davidovics legge benedetta cappa marinetti e altre poetesse futuriste
Elisa Davoglio legge antonia pozzi e claudia ruggeri
Gaia Gubbini legge patrizia valduga e contessa de dia
Giovanna Marmo legge gaspara stampa e wislawa szymborska
Gilda Policastro legge ingborg bachmann e iolanda insana

Jonida Prifti legge suor juana inés de la cruz
Marilena Renda legge elisabeth bishop e antonella anedda
Lidia Riviello legge luciana frezza e isabella morra
_____________________________
tutti gli incontri sono a cura di
OMBRETTA MOSCHELLA/AGAVE ASSOCIAZIONE CULTURALE




AGAVE/Expò
mercoledì 4 giugno 2008,
ore 19.00
inaugurazione della mostra dei lavori pittorici di
Emmanuel Lavallee
in occasione della quale Emmanuel offrirà al pubblico 30 minuti del suo fantastico lavoro di clown

EMMANUEL LAVALLEE Emmanuel Casalingo ( cucina le crepes e la pasta al pesto) astrologo, è nato molto tempo fa ma non è per niente invecchiato. Vive un po’ come tutti, di successi e di sconfitte, comunque dopo aver insegnato alla scuola del Clown Dimitri in Svizzera si forma presso Jacques Lecoq, a Parigi, dove si diploma. Ha creato bellissimi spettacoli spesso legati al mondo dei clown di cui purtroppo nessuno si ricorda niente, neanche lui. La sorella di William Shakespeare ha detto di lui:" è proprio bravo, come mio fratello!". L'artista condivide in pieno questo nobile pensiero.
la mostra rimarrà visibile fino al 25 giugno 2008
________________________
AGAVE/presentazioni
giovedì 12 giugno 2008,
ore 19.00
Maria Grazia Calandrone
Presenta
Mani Padamadan Viaggi di sola andata
Nuova Editrice Magenta, 2007
http://www.nuovaeditricemagenta.it/
di
Dino Azzalin
“Non si viaggia per addobbarsi d’esotismo e di aneddoti come un albero di Natale, ma perché la strada ci spiumi, ci strigli, ci prosciughi, ci renda simili a quelle salviette consunte che ci allungano con una scaglia di sapone…” Così scriveva lo scrittore svizzero Nicolas Bouvier. E di quella materia viva è fatto il volume che state sfogliando. In chiave moderna notazioni di viaggio, letture, minute e diari sono state fonti preziosissime per Dino Azzalin, già autore del fortunato Diario d’Africa, nella stesura di Mani Padamadan.
(…) I racconti si sviluppano e si intersecano nelle diverse regioni della Terra: Italia, Europa, India, Sud America, Africa, Indocina, (…) il viaggio deve consistere non solo nell’appagamento delle curiosità o nel superamento delle paure, ma soprattutto nello svelamento della natura umana.

DINO AZZALIN è nato a Pontelongo (Padova) nel 1953. Ha pubblicato con l’editore Crocetti tre libri di poesia: I disordini del ritmo (1985), Deserti (1994) e Prove di memoria (2006 – premio Giustino de Jacobis e Giuseppe Dessì 2007). Nel 1999 i racconti Via dei consumati e nel 2001 Diario d’Africa. Ha viaggiato molto nel Sud del mondo, lavorando come volontario sanitario. Ha fondato l’APA-Onlus (Amici per l’Africa) che promuove progetti per la salute orale nei Paesi a basso reddito. Vive a Varese dove esercita la libera professione di medico-odontoiatra. E’ giornalista pubblicista e ha collaborato con numerosi giornali e riviste.
___________________________________
nell'ambito delle imminenti elezioni politiche ed amministrative
AGAVE è lieta di promuovere e di ospitare
martedì 8 aprile 2008,
dalle ore 19.30
l'incontro con

Letizia Cicconi
Capolista della lista
Sinistra Arcobaleno del MUNICIPIO I
e
Giulia Rodano
Assessore alle Politiche Culturali della REGIONE LAZIO

sui temi dello sviluppo territoriale e culturale
e dell'imprenditoria
____________________________
AGAVE/expò
sabato 12 aprile 2008,
ore 19.00
inaugurazione della mostra fotografica
Il dettaglio di un gesto
Fotografie di Sveva Bellucci
Progetto per la VII edizione del Festival Internazionale di Fotografia di Roma
a cura di Maddalena Parise

Parte di una ricerca personale sul quotidiano che Sveva Bellucci porta avanti dal 2006 (con i due progetti Spazi svuotati e Quelli che restano) questa nuova serie ne offre, in qualche modo, un punto di vista ravvicinato. Le fotografie che si presentano in occasione del tema Vedere la normalità per la VII edizione del Festival di Fotografia di Roma, sono dettagli di gesti e sono state volutamente scattate in un contesto “piccolo” come lo spazio “ristretto” dell’Isola di Ventotene. Concentrarsi su uno spazio ridotto ha permesso alla fotografa di “stare addosso” alle sue abitudini per esplorare non solo la quotidianità di un gesto, ma anche il posto specifico in cui questa si fa.
Sono fotografie a “distanza ravvicinata”, scattate in digitale, che si avvicinano così tanto alla normalità da trasfigurarla e costringerci a guardare ciò che non siamo abituati a vedere: il rigonfiamento di una camicia senza corpo o l’acqua diventata molecola sulle pieghe del nuotatore. Realizzate con un teleobiettivo, queste fotografie colgono, da lontano, la compostezza di gesti che sembrano invece essersi messi in posa per lo scatto; esse realizzano il paradosso di fotografie “rubate” e “posate” a un tempo, che combinano l’artificio con il documento, l’occasione con la messa in scena. Sono foto che a prima vista escludono il movimento, ghiacciandolo, quasi a mettere in risalto la bidimensionalità del gesto e del suo disegno, ma allo stesso tempo lasciano che, dall’eccesso di un colore o dalle pieghe di un tessuto, trapeli la vita di cui sono fatte.
Il formato delle fotografie evoca il polaroid 8,8x10,7cm del quale la fotografa, ingrandendolo, ne rispetta le proporzioni. L’allusione al caratteristico formato, richiama così quella pratica amatoriale di foto istantanee, pronte per essere guardate.
la mostra è visibile fino al 2 maggio 2008
__________________________
AGAVE/expò
sabato 3 maggio 2008,
ore 19.00
inaugurazione della mostra fotografica
Oltre Napoli Est
Fotografie di Cinzia De Nigro
Progetto per la VII edizione del Festival Internazionale di Fotografia di Roma
a cura di Maddalena Parise

Quest’ ”inchiesta” fotografica parte da Napoli-Est. È un’inchiesta fatta in tre tempi. Trittici di fotografie scattate come lunghe interviste fatte alla città e ai suoi rifiuti. Tre punti di vista: particolari mossi, spazi ampi, volti.
Innanzitutto i rifiuti. Cumuli di sacchetti e dettagli di container scorrono davanti alla macchina fotografica ad 1/15 di secondo. Un tempo di scatto che è una necessità e una scelta stilistica ad un tempo. Un tempo lungo che rende visibile, attraverso il mosso, un tempo contrario, quello rubato dell’inchiesta giornalistica che si fa negli interstizi, velocemente, in digitale, senza la possibilità di fermarsi e scegliere la “bella inquadratura”. Ma è anche il tempo immobile di un quotidiano abnorme che resta appiccicato ad ogni giorno che passa e che la fotografa sembra voler smuovono con i suoi scatti. L’immagine che si forma lentamente (1/15 di sec.) trasforma quei sacchetti e i loro colori, li rende quasi irriconoscibili, rivelandone l’irrealtà che dovrebbero essere.
Il secondo appuntamento è fatto dalla città. L’inquadratura si allarga sulle strade e sui palazzi che sembrano aver perso i loro colori, come se ne fossero stati privati o contagiati da quei rifiuti. Attraverso un lavoro di post-produzione la fotografa scolorisce l’immagine della città – che sembra sbiancarsi -, oppure ne satura i toni all’inverosimile isolandone pochi colori ghiacciati.
Alla presenza impastata dei rifiuti e alla città deformata nei suoi colori, si affianca allora il contrasto della nettezza di coloro che vi si oppongono. La fotografa prosegue la sua indagine incontrando quei volti che col sorriso resistono allo scempio, quelle mani rugose che sembrano voler imprigionare le stesse plastiche il cui contorno sfuggiva all’obiettivo. Ritratti nitidi in ogni particolare che resistono, con la loro “ferma” nettezza, al magma mosso che li invade.
la mostra è visibile fino al 25 maggio 2008